giovedì 23 settembre 2010

LE BRUTTE ABITUDINI....

Urlare "spero che muoiano tanti dei vostri", parole vomitate dalla bocca di quella che a prima vista poteva sembrare una ragazza a modo, fa capire che la prima impressione non basta mai a conoscere davvero chi hai di fronte.
Eppure già il primo scambio d'opinioni all'uscita dal bagno dello stadio, mi aveva fatto sentire i brividi. Ma pensavo fosse a causa dell'aria fredda e umida di una giornata autunnale.
Ma il meglio doveva ancora venire, quel meglio concretizzatosi in tribuna con delle urla che di certo non dovrebbero appartenere ad una persona che si definisce "dottore", per poi scoprire che ovviamente non conosce il significato della parola etica, visto che raccoglie semplicemente gli sputi dei pazienti.
Offese personali, alla professione che svolgo, al ruolo da me ricoperto durante quella partita, con le persone attorno che non sembravano stupite.... non di me ovviamente, ma della mia interlocutrice.
Che nemmeno si è accorta che dire " per salire al tuo livello ho messo apposta i tacchi" non è altro che sottolineare la sua bassa levatura interiore.
E poi sarei io a dover imparare l'italiano.....
Tutto questo dimostra che la parola che le ho rivolto, con disprezzo per quell'augurio dal sapore di maleficio vero e proprio, era assolutamente adatta alla persona e al contesto.

CRETINO:
dal francese-provenzale crétín,  inizialmente usato con senso di commiserazione e, successivamente, con valenza totalmente dispregiativa

perchè chi lancia un anatema del genere mi fa pena e chi persevera nell'insulto può solo ottenere il mio disprezzo.

sabato 18 settembre 2010

forse....pure questo è amore

Ormai sembra che questa settimana sia destinata a dormire male e poco. Il motivo? Oltre ad alcuni rumori molesti la mattina che sembra facciano crollare anche i muri di casa, svegliandomi di soprassalto, in preda al panico da terremoto, il calcio questa settimana è stato il grande protagonista.
Il calcio sotto ogni aspetto, ogni singolo attimo della mia giornata, in qualche modo è collegato a questo mio grande amore.
E amore è proprio la parola giusta, perchè dell'amore ho i sintomi: stomaco chiuso, batticuore, sorriso stampato di fronte al mio amato...
Ma sarà poi solo il calcio a farmi sentire così?

lunedì 13 settembre 2010

CIAO CARLO

Non ero pronta a questo, non lo sarei mai stata. Ma a volte la vita ti mette di fronte alle situazioni senza chiederti il permesso. Carlo se ne è andato stamattina, lasciando un vuoto che difficilmente si potrà colmare.
Non voglio parlare del personaggio pubblico, non è necessario. Ciò che ha fatto è sotto gli occhi di tutti, ciò che ha realizzato ce l'abbiamo sotto il naso e magari nessuno ha avuto l'accortezza di dire, una volta grazie.
Voglio parlare del Carlo che conoscevo io, solare, ironico, istrionico, propositivo.
Del giornalista che per primo mi spronò ad avventurarmi su questa strada, dei suoi consigli e delle sue intuizioni.
E Carlo mi ha dato tanto, umanamente, professionalmente, soprattutto perchè nonostante la figura imponente era umile e alla mano, con la risata pronta, con quello sguardo che penetrava nell'anima, con le sue idee che tanto, prima o poi, avrebbe realizzato.
Non sono pronta a dirgli addio, lo saluto dicendogli quel semplice "Ciao" che ha più valore di tante altre parole.
Ciao Carlo, alla prossima avventura....

giovedì 9 settembre 2010

Don Chisciotte lottava contro i mulini a vento...

In una moderna e femminile trasposizione dell'opera letteraria di Cervantes, mi sento protagonista di una lotta senza possibilità di vittoria.
Il mio fido scudiero diventa solo la determinazione, per poter affermare il mio pensiero e la mia professionalità dove peraltro nessuno si accorge di nulla.
Una battaglia ad armi bianche, ma impari. Non basterà la stoccata finale in punta di spada per poter vincere.
I mulini continueranno a girare le loro pale, trasformate in ampie armature.  In lontananza l'alba di un giorno nuovo, ma quello vecchio sembra non riuscire a tramontare

lunedì 6 settembre 2010

sogni..

"Giulia, ma tu hai un sogno?"
"Si - rispondo io - ce l'ho".
"E quanto credi al sogno Giulia?"
"Tanto da lottare strenuamente, da cambiare la mia vita, da abbandonare ogni cosa per realizzarlo"
" E allora perchè non sei felice Giulia?"
"Perchè in questa lotta contro tutti, contro i pregiudizi comincia ad affievolirsi lo spiraglio di luce che vedevo. Perchè capisco che questo mondo è davvero troppo piccolo per i miei sogni".
" E allora lasci?"
"No, io lotto sempre per ciò in cui credo".
E allora continuai a lottare.

Una giornata da ko tecnico

Sono amareggiata, delusa, demotivata.
Poche parole per riassumere il mio stato d'animo.
Stanca di dovermi sentir dire bestialità, di dover giustificare ogni cosa, di attendere che qualche cosa cambi con le mani legate strette dietro la schiena.

giovedì 2 settembre 2010

Le critiche aiutano a crescere... non devono tagliare le gambe!

Io sono matricola in questo lavoro, ma credo di essermi fatta un'idea chiara di come funzionino certe situazioni: sto parlando dei grandi eventi sportivi. Non tutti possono essere il Milan, società che eccelle nell'ambito della comunicazione e dell'organizzazione e soprattutto non tutti sono nella massima serie da oltre un secolo.
E mi riferisco ai commenti, giusti ma non troppo pacati, relativi alla prima casalinga in B del Varese.
Scagliarsi contro una società che da 25 anni mancava nella serie cadetta alla prima di campionato ha il suo perchè. Giusto segnalare i problemi, giusto sottolineare ciò che è andato storto, ma quando tutto sarà risolto si leveranno anche ovazioni? Oppure ci si rifà al classico atteggiamento da tifoso occasionale che l'unica volta che va allo stadio pretende senza troppo dare?
Ho potutto sperimentare sulla mia pelle cosa voglia dire organizzare un evento da migliaia di persone con una buona percentuale di giornalisti al seguito. Soprattutto so cosa vuol dire trovarsi di fronte a problemi organizzativi quando ancora non hai trovato, come suol dirsi, "la quadra" della situazione.
Io credo che si debba criticare cercando spunti per costruire, non per distruggere.
Mi fa sorridere leggere " spalti sporchi e polverosi"... con un vento come quello della scorsa settimana, con la polvere che si solleva e passa anche da sotto gli infissi, la cosa più normale che si possa trovare in uno stadio è un po' di polvere trasportata sui seggiolini.
Criticare una società che non è padrona dello stadio in cui gioca per mancanze strutturali poi, credo che sia solo un modo per poter smuovere l'attenzione degli amministratori, altrimenti vuol dire scarna conoscenza delle problematiche sollevate.
Ne so qualche cosa di queste situazioni, le ho sperimentate sulla mia pelle, cercando delle soluzioni adeguate. Forse però non ero sotto i riflettori in modo così prepotente.
Ci vuole un po' più di tempo per adeguare tutto alla nuova avventura, spero che ne siano consci anche i colleghi.
Quindi ritengo che certi attacchi debbano esserci e debbano aiutare a crescere. Se però si trasformano in colpi alle tibie, non si potrà far altro che osservare una rumorosa caduta.

mercoledì 1 settembre 2010

NICOLINI: ...che giocatore!!

Oggi voglio dedicare qualche parola ad un giocatore incredibile, che dalla prima partita dello scorso anno mi ha letteralmente impressionata. Lui è Cristian Nicolini, gioca a centrocampo nel Verbania di Boldini.
Il motivo del "colpo di fulmine calcistico?"
Ora ve lo spiego.
In mezzo al campo sembra un po' Cambiasso: senso della posizione, puntuale nelle chiusure, negli anticipi, l'anno scorso fece notizia in una delle ultime partite dei play-off perchè sbagliò un passaggio. Un giocatore che a molti sfugge, che molti colleghi snobbano con il 6 politico in pagella. Ma se questi osservassero con attenzione il suo gioco, il suo lavoro, il numero infinito di passaggi perfetti in una partita: anche in condizioni difficili, magari mentre sta cadendo dopo un contrasto, lui alza lo sguardo, tocca il pallone con il suo piede fatato e lancia. Il compagno gioca palla al piede, perchè lì arriva il lancio. Un giocatore che difficilmente fa parlare di sè fuori da quel rettangolo, educato, sempre molto restio ad innescare polemiche, con il sorriso sempre pronto in ogni occasione.
Il motivo per cui ho voluto sottolineare tutto questo? Domenica è stato costretto a cadere sotto la tribuna da un dolore al ginocchio, prendendo pure gli insulti del pubblico di casa che pensava ad una simulazione.
Bene, anzi male, non era simulazione, perchè lui non simula, non si abbassa a certi giochetti, non ne ha bisogno. Il risultato è che domenica, nella prima partita che conta davvero, lui non ci sarà. E questo mi disorienta. E' come quando arrivi al posteggio pronto ad aprire la macchina e non la trovi più.... per una ttimo si perde la cognizione dello spazio.
Ecco, questa è la sensazione che provoca la sua assenza.
E con questo non voglio assolutamente sminuire gli altri ragazzi, anzi! Ma siccome io non riesco ad essere sempre distaccata volevo, una volta tanto, fissare questi pensieri. Perchè come indica lo stesso titolo di questo blog... verba volant, SCRIPTA MANENT.