Ci sono giornate che passano senza che tu te ne accorga, Ce ne sono altre che invece andrebbero vissute continuando a schiacciare il tasto rewind. Oggi è una di quelle giornate speciali, in cui tutto sembra essere lì apposta per regalare emozioni che, per riviverle continuamente, io devo fissarle, oltre che nella mente, anche nero su bianco. Scripta manent...d'altronde quale titolo più azzeccato per il mio blog.
E tralasciando le cronache calcistiche, che posso sviscerare in uno dei miei prossimi pezzi ufficiali, sono nuovamente qui per sottolineare la prestazione maiuscola di un gruppo di ragazzi, atleti straordinari, ma anche uomini con una forza che si sprigiona e riesce a raggiungere obiettivi che ormai sembravano andati perduti.
Era freddo il palazzetto, intirizzito come a camminare per una delle vie della città, stasera. I ragazzi erano partiti male, svantaggio a doppia cifra che sembrava far prevedere il peggio. Ma poi no. Gli eroi si sono destati, gli dei han deciso di collaborare e gli uomini hanno realizzato l'impresa. Già, la famosa storia degli Uomini, degli Dei e degli Eroi, che quando si radunano nello stesso posto e con lo stesso obiettivo scrivono la storia. I miti e le leggende traboccano di interpreti che raggiungono gli allori anche quando ormai la vittoria sembra ormai destinata a scemare. Sono andati in scena tutti stasera, ognuno col suo talento, ognuno con i suoi sbagli anche, che però sono stati la leva con cui risollevare il mondo. Casadei, con quel modo tutto suo di palleggiare e correre verso il canestro: ventisei i punti siglati su un parquet che piano piano diventava rovente. Picazio, con il piglio da capitano che detta i ritmi insieme all'immancabile, indomito Bertolazzi, bersaglio degli avversari: il top player da non far giocare, da imbrigliare in una sorta di gabbia umana costellata di trappole: sangue e arena, stasera, sul parquet. E che dire di Saccaggi, Paci, Scomparin, Tourè, Masciadri e del ritorno in campo, di fronte al pubblico amico, di Franco Prelazzi, altro gigante buono che contro il Davide biblico ha questa volta avuto la meglio.Trento aveva iniziato e continuato forte, ma poi la magia della squadra, del gruppo, di un coach costantemente in piedi a suggerire passo dopo passo la mossa vincente, hanno avuto la meglio. Hanno scaldato il palazzetto. Un'ovazione continua nell'ultimo quarto, ultras, bambini, donne e semplici appassionati, tutti insieme ad urlare forte il nome della Fulgor, che piano piano ha ripreso coscienza di sè, ha radunato le forze ed è esplosa.
Una vittoria al cardiopalma, una di quelle che ti segnano nell'intimo, che ti prende la testa e il cuore, che diventa respiro affannoso e voce rotta dall'emozione quando si realizza. Un gruppo di Uomini, diventati Eroi, che percorrono la salita all'Olimpo per essere incoronati Dei.
(foto: Alberto Ossola)