giovedì 26 settembre 2013

Le tasche piene di sassi e gli occhi pieni di te

Te ne sei andato. Già. E' passata una settimana dall'ultimo saluto, eppure ancora non riesco a credere che tu non ci sia più. Ogni tanto guardo la nostra casellina nelle conversazioni sul telefono, quante cose avrei voluto dirti ma non ho mai avuto il coraggio di scriverti. Mi sembrava di invadere oltremodo la tua vita, il tuo quotidiano. E così mi sono rimaste nel cuore tante sensazioni che ora, credo, tu possa conoscere. E' come se fossi qui, la mia scrivania è invasa dal tuo sorriso, dal tuo sguardo, mi basta alzare gli occhi dalla tastiera per vederti ancora presente, qui con me. Non posso definire ciò che provo e che ho provato, non esiste una categoria che possa racchiudere, etichettare, i  miei pensieri o le mie sensazioni. Eri tu, punto e basta. La forza delle tue parole mi accompagna giorno dopo giorno, il tuo modo di vivere mi ha lasciato tanta forza. Mi sei entrato nel cuore la prima volta che ti ho visto. Ininfluente il fatto che tu stessi correndo e palleggiando sul parquet. Quello è solo l'aspetto più palese del trasporto che ho provato verso te. Facile ammirarti ed elogiarti nel tuo sport: sei un campione indiscusso. Hai subito catalizzato il mio sguardo con le tue movenze leggere, con quei colpi che ancora ho ben impressi nei miei ricordi. Ma ciò che più mi ha colpito è stato il tuo carattere gentile, il tuo essere disponibile, sempre con un gesto, una parola, uno sguardo educato verso chiunque abbia avuto la fortuna di starti accanto, anche solo per qualche attimo. Ricordo ancora quella sera quando, con i "compagni di merende", tornavamo in macchina da una delle trasferte vittoriose della nostra squadra. Già. Avevi fatto una partita incredibile anche se eri un po' aciaccato. E ti mandai quel messaggio, senza ricordarmi di firmarlo. "ah!!! Giulietta!!!". Mi ricordo con che sorriso avevo letto la tua risposta, perchè ero felice che tu avessi riconosciuto proprio me nelle parole che ti avevo mandato.Allora avevo pensato di regalarti le mie emozioni, ho preso quella canzone, le tue foto e ho cercato di farti capire cosa la tua presenza avesse scatenato nella mia anima. Nell'anima, non nel solo cuore. Perchè parlare di cuore non sarebbe sufficiente, sarebbe troppo banale. Tu mi hai arricchita come persona, non mi hai emozionata solo come donna. Un altro ricordo indelebile è il tuo ultimo abbraccio. Finiva il mio calvario, che a chiamarlo così ora mi vergogno, iniziava il tuo. Quell'ultimo abbraccio sul parquet, quell'ultima volta in cui ho incrociato il tuo sguardo, ho sentito la tua forza, in cui ho cercato di donarti un po' della mia. Io ti ricordo così, con quelle parole, con quel sorriso: non bisogna mai smettere di lottare.
Già, ma a volte mi chiedo quanto ne valga la pena se poi le persone come te vengono strappate via così velocemente dalle nostre vite. Lo so che ci sei, che non ti perdi uno solo dei nostri pensieri, ma accidenti è tutto più buio senza la tua luce.