sabato 5 maggio 2012

Ho perso le parole!

Attenti, determinati, precisi nell'esecuzione. Un gruppo che lavora all'unisono con gli occhi fermi su quel pallone a spicchi, con le orecchie tese alle parole di un coach che strappa da ognuno anche la più piccola motivazione e la mette a disposizione dei compagni. Nervi saldi, gambe che spingono per far spiccare il volo. Un coach a bordocampo e uno direttamente sul parquet. Un gruppo eterogeneo che però si muove compatto. I più esperti che accompagnano passo passo i movimenti dei giovani compagni, voci che si levano solo per incoraggiare, sorrisi ad ogni punto, ad ogni azione ben orchestrata. E sulla panchina il patron, che osserva sorridente, ancora incredulo forse per così tanti successi, per così tante emozioni regalate in questa stagione. E con lui l'artefice di molte scelte tecniche, in un silenzio quasi maniacale, perchè solo una vibrazione potrebbe distogliere l'attenzione dei ragazzi a canestro. Questa squadra è una macchina costruita per vincere, non ci sono dubbi. Le caratteristiche tecniche ci sono e l'arma in più è ciò che si osserva quando i palloni si fermano. Un gruppo anche fuori dal campo, un coach che diventa comagno d'avventura anche con le gambe sotto al tavolo. Una realtà da preservare, da mostrare come esempio di sport sano, puro e semplice. Un esempio di lavoro serio e meticoloso. Ora però basta chiacchiere. La palla a spicchi è pronta per essere lanciata in aria e solo la mano che arriverà più in alto potrà toccarla e dare il via alle danze. E in quel momento in campo ci saranno cinque leoni affamati, perchè di gloria non si è mai sazi.