sabato 19 luglio 2014

Loop infiniti

E' qui che mi viene più naturale scrivere quando non so più a chi manifestare le mie perplessità. Quasi come se così potessi parlare a me stessa. Ogni volta torno su questa pagina virtuale dopo introspezione e riflessione, magari, come oggi, perchè qualcuno ha intercettato i miei pensieri. Quello che mi ha tenuta quasi sospesa in questi giorni è l'ennesimo scontro con una realtà che sento poco mia. Non tanto quello che faccio, che vorrei fare, che vorrei poter fare forse, quanto il mio sentirmi, a volte, come in un angolo, disadatta (e non disadattata) a questo tipo di società. Non sono certo una persona migliore di molte altre, anzi, forse sono talmente peggiore di molti da non vlerlo
ammettere. Quello che mi lascia perplessa però è la mia mancanza di leggerezza. Non riesco ad approcciarmi a cose, situazioni, persone, con la superficialità imperante in questo mondo. Ci provo e nemmeno io so perchè: non ce la faccio. Non mi basta, mi sembra di cadere nel vortice della nullità, dell'inutilità, non mi basta fare quattro risate per sentirmi felice. Non basta un sorriso smagliante catturato da una foto, perchè il sorriso dell'anima è di per sè impalpabile. Non c'è. O meglio, a sprazzi appare ma poi si affievolisce. Non trova nutrimento abbastanza sostanzioso da mantenersi in forze. Colpa mia, probabilmente, del mio approccio all'altro, al mondo che mi circonda. Cambiare però è un procedimento difficile, l'ennesima sfida che però, calcolate le forze in gioco, non vale la pena di essere affrontata. Dovrei snaturare me stessa, cambiare i miei pensieri, i miei sentimenti, i miei valori. Già, queste parole sempre più sconosciute, sempre più clonate in una sorta di mantra che lentamente avvolge i pensieri vivi e li rende sterili.
Non mi abbatto, ma mi estraneo. La realtà spesso mi sfugge, ci sono segnali che mi fanno tornare d'impatto con i piedi per terra, che mi chiedono di riavviare il sistema e rintracciare i guasti che lo fanno finire in un loop concentrico.
A volte delle semplici parole, un gesto, un semplice sorriso avviano un rewind che mi consente di ricominciare. In questi ultimi giorni è capitato due volte. Due persone, dotate di sensibilità straordinaria. Nel senso di extra-ordinaria, qualità ormai diventata dominio di pochi. Entrambe hanno in comune con me la passione di voler vivere una vita piena. Entrambe riescono a soffermarsi sullo stato dell'anima, riescono a guardare dentro me, dentro le altre persone. Il loro improvviso manifestarsi interrompe il loop, attiva il nuovo corso della mia giornata e mi consente di sorridere. Non a bocca  aperta, ma aprendo il mio essere a loro.