Forse oggi riesco a riprendermi dal turbinio di emozioni che ha preso forma nel weekend.
Ormai il fine settimana è dedicato al calcio, lo sport che amo e per il quale a volte annullo tutto il resto.
Con il Varese di scena a Novara, mi sono trovata di fronte allo schermo a sussultare per ogni azione biancorossa... poi il gol azzurro e poi però la magia del solito Eros, bestia nera di questo Novara targato Tesser. La domenica è invece dedicata al mio Verbania. E proprio la parola MIO sta subendo degli scossoni ultimamente.
Ancora una volta devo sgomitare, ancora una volta bisogna partire da capo, perchè sembra che qui le donne siano ancora una presenza estranea a quello che è la normale quotidianità.
Mi da fastidio questo atteggiamento, perchè l'essere donna diventa più importante dell'essere professionale o professionista.
Ed è per questo che a volte mi chiedo, che cosa ci sto ancora a fare qui. Eppure le sfide mi piacciono, mi fanno sentire viva e dunque andrò avanti in quella che ora si è trasformata in una missione, il cui contenuto però rimane segretamente celato.
Una domenica amara, con l'unica nota positiva: i miei calciatori che giocano il calcio che mi piace tanto.
E come se il weekend calcistico non dovesse mai finire,lunedì mi aspetta il tempio del calcio, quel S.Siro che ogni volta mi commuovo quando arrivo al posteggio.
Qui mi sento a casa, avvolta dall'abbraccio e dall'affetto di tante persone a me molto, molto care. Coloro che hanno fatto si che io potessi realizzare il più grande sogno.
E il Milan vince, in modo imperioso, quasi a volermi far sorridere per forza. Ibra, Boa, Pato...insomma il classico risultato che coinvolge tutti e che a e, come sempre, fa sgorgare lacrime di gioia.
E non finisce qui. Martedì il cartellone prevede Varese-Crotone.
Ovviamente emozionata, all'entrata dello stadio distribuiscono la Provincia e il suo inserto: Il Biancorosso.
Ecco l'apice del mio commuovermi. Apro il giornale cercandomi. Si, perchè grazie a Filippo, che evidentemente ha visto in me qualche cosa di positivo, ho potuto riempire la mia prima pagina dedicata al Varese. Il mio faccione accanto a quello di Sannino, una presentazione immeritata ma che apprezzo oltremodo, la stretta di mano di un tifoso dai capelli bianchi, che mi riconosce e mi dice "Brava signora!".
Tutto questo è impagabile.
Ancora una volta mi soffermo a pensare e mi rendo conto che in ogni passo fatto in questo mondo, ho avuto accanto un angelo custode che ha sollevato ogni mio passo, che mi ha sorretta in ogni periglioso percorso.
Ancora una volta devo ringraziare chi ha creduto in me, chi mi ha dato una opportunità. Perchè queste sensazioni valgono molto di più di alcune certezze alle quali non diamo più peso.
Grazie Filippo!
Poi il Varese ha pareggiato, giocando una partita e dominandola nel conto delle azioni. Qualcosa mi fa pensare che questa squadra lassù possa infastidire altri blasoni. Personalmente ritengo che il risultato sia stato influenzato grandemente da una conduzione arbitrale non all'altezza (perchè dire in malafede è sempre opinabile), oltretutto sotto gli occhi, ricoperti di insulti, proprio del designatore arbitrale.
E anche questo è il calcio.
E si è conclusa con una pizza in compagnia la mia folle serata varesina, la settimana calcistica e l'emozione di poter fare quello che più mi piace, senza aver paura di dover dimostrare sempre e per forza che per stare in questo mondo ci vogliono "altri" attributi.