giovedì 24 marzo 2011

Tanti auguri!

Oggi, un po' di anni fa un bimbo emetteva il suo primo respiro in questo mondo. Oggi ripenso al destino, che ha fatto si che le nostre strade si potessero incrociare.
Non sempre l'incontro di due anime produce quello sconvolgimento che invece si è verificato nella mia anima.
Anima e non semplicemente cuore, proprio in fondo al pozzo che racchiude i miei desideri improvvisamente è comparsa la luce.
E da quel momento tutta la mia vita ha assunto una nuova forma, i miei pensieri farneticanti si sono trasformati in progetti di vita, alcuni realizzati, altri semplicemente in procinto di trovare l'energia per poter prendere vita.
E tutto grazie alla sensibilità che ho scoperto in parole scritte in un luogo ameno, che mai avrei potuto scoprire se non guidata dalla tua presenza.
E quelle parole hanno fatto breccia nei miei pensieri, rendendoli vivi, facendogli assumere una forma corporea e sempre più nitida.
Da li è ricominciata la mia vita, da li forse sono rinata in un continuo turbinio di emozioni.
Sorrisi e lacrime spesi a formare il mio vero io, la mia identità tessuta, scucita a volte e ripresa dall'ultimo punto utile. Grazie a te ho ritrovato me stessa, ho imparato a credere in me stessa, non senza qualche brutto scivolone, non senza scontri, non senza qualche ferita che sono riuscita a rimarginare.
Grazie a te ho imparato a cercare il significato più profondo delle cose che mi accadevano, grazie a te ho imparato a guardare il mondo e la sua immagine, come riflessa in un mare immenso, calmo.... che alla fine riflette il cielo!
Tanti auguri amico caro!

lunedì 14 marzo 2011

Un gruppo che ancora mi emoziona, calcisticamente parlando.

Quello che mi ha sempre colpito del Verbania che conosco è la grande abnegazione messa in campo da questi ragazzi straordinari, a volte in modo ancor maggiore rispetto alle reali possibilità di un organico che si trova a lottare per i playoff di Eccellenza, ma arruolato per garantire una permanenza tranquilla in questa categoria.
Ciò che più di tutto mi ha sempre stupita è la grande capacità del loro maestro, guida e padre putativo, a volte, oltre che allenatore di mantenere sempre alta la tensione e l'attenzione.
Qualche alto e basso nella fase post natalizia ha fatto tremare le convinzioni di chi poco conosce questa realtà. Ma non le mie.
Ieri questi ragazzi hanno messo in scena una partita che avrebbe stupito anche gli occhi degli osservatori più attenti. Hanno lottato compatti anche contro la sfortuna che ha bloccato Lanza al quarto d'ora della ripresa: uno sguardo sconsolato quello mostrato dagli occhi del capitano verbanese al momento del dolore intenso che l'ha colpito e costretto ad alzare bandiera bianca.
Ognuno di questi ragazzi ha delle caratteristiche che li rende speciali ai miei occhi, a volte prevalentemente tecnico-tattiche, ma la maggior parte delle volte caratteristiche comportamentali e morali che riempiono il mio cuore emozionato ad ogni loro partita. Difficile riuscire a rimanere impassibile, (ecco dove potete imputarmi la non professionalità, se proprio dovete) di fronte ad un loro gol, ad una loro azione o soprattutto alle critiche da cui vengono investiti, molte volte senza ragione, da parte dei troppi allenatori in tribuna.
La mia voce rimarrà distinta in loro difesa comunque vadano le cose, così come si romperà al pianto per l'ottenimento di quell'obiettivo che farebbe sognare chiunque. Ma non tanto per l'obiettivo in sè, quanto per la gioia che so proverebbero, a rimborso di tanta fatica messa in campo durante tutta una stagione.
E ancora una volta voglio ricordare che la mia voce è incondizionata da qualsiasi vincolo, sono libera di esprimere ciò che sento e questo è ciò che sento: sono orgogliosa di essere stata accanto a questi ragazzi, che uno per uno hanno riempito il mio cuore da stupida, emotiva e sentimentale donna che ama il calcio e che ha scelto questo sport come professione, anche se la stanchezza di dover sempre ribadire e confermare ciò che altrove è dato per assodato, comincia a prendere il sopravvento.
Ragazzi miei continuate sempre con questo entusiasmo pulito a giocare su quel campo, vorrei vedere ogni domenica l'entusiasmo di chi esordisce con voi per la prima volta (una parola per Lipari: sei stato davvero grande) ma è come se fosse da sempre parte di quel gruppo, che si chiude in un abbraccio a sostenere il nuovo arrivato.
E concludo dicendo un grazie a chi questa squadra l'ha plasmata, credendoci sempre, a chi questa squadra ha dato tutto il suo cuore di tecnico. Perchè di questo sto parlando. Di calcio. Il resto è noia.

COSA CI STO A FARE QUI

Ieri è successo di nuovo. Apprezzata da estranei e messa da parte da chi inceve potrebbe di tanto in tanto riconoscere almeno l'impegno, se non il risultato, di ciò che viene fatto.
Non posso continuare. Io lavoro sospinta dalla passione, quando questa decade tutto diventa inutile.
Non sono nessuno, non ho mai usato titoli per descrivermi, ho sempre aspettato di essere apprezzata solo per il lavoro e i risultati ottenuti. Ma evidentemente anche questo è dato per scontato.
E allora tutto decade. Se non mi batte il cuore ma si scatena solo rabbia, dovrò abbandonare il mio progetto.
Se chiunque sembra avere più importanza, vuol dire che la mia presenza è inutile. Se chiunque, senza un minimo di competenza si sente libero di sindacare e mettere in dubbio anche l'ovvio ... mi chiedo: ma che ci sto a fare?

giovedì 3 marzo 2011

Pura emozione, nel bene e nel male...

Forse oggi riesco a riprendermi dal turbinio di emozioni che ha preso forma nel weekend.
Ormai il fine settimana è dedicato al calcio, lo sport che amo e per il quale a volte annullo tutto il resto.
Con il Varese di scena a Novara, mi sono trovata di fronte allo schermo a sussultare per ogni azione biancorossa... poi il gol azzurro e poi però la magia del solito Eros, bestia nera di questo Novara targato Tesser. La domenica è invece dedicata al mio Verbania. E proprio la parola MIO sta subendo degli scossoni ultimamente.
Ancora una volta devo sgomitare, ancora una volta bisogna partire da capo, perchè sembra che qui le donne siano ancora una presenza estranea a quello che è la normale quotidianità.
Mi da fastidio questo atteggiamento, perchè l'essere donna diventa più importante dell'essere professionale o professionista.
Ed è per questo che a volte mi chiedo, che cosa ci sto ancora a fare qui. Eppure le sfide mi piacciono, mi fanno sentire viva e dunque andrò avanti in quella che ora si è trasformata in una missione, il cui contenuto però rimane segretamente celato.
Una domenica amara, con l'unica nota positiva: i miei calciatori che giocano il calcio che mi piace tanto.
E come se il weekend calcistico non dovesse mai finire,lunedì mi aspetta il tempio del calcio, quel S.Siro che ogni volta mi commuovo quando arrivo al posteggio.
Qui mi sento a casa, avvolta dall'abbraccio e dall'affetto di tante persone a me molto, molto care. Coloro che hanno fatto si che io potessi realizzare il più grande sogno.
E il Milan vince, in modo imperioso, quasi a volermi far sorridere per forza. Ibra, Boa, Pato...insomma il classico risultato che coinvolge tutti e che a e, come sempre, fa sgorgare lacrime di gioia.
E non finisce qui. Martedì il cartellone prevede Varese-Crotone.
Ovviamente emozionata, all'entrata dello stadio distribuiscono la Provincia e il suo inserto: Il Biancorosso.
Ecco l'apice del mio commuovermi. Apro il giornale cercandomi. Si, perchè grazie a Filippo, che evidentemente ha visto in me qualche cosa di positivo, ho potuto riempire la mia prima pagina dedicata al Varese. Il mio faccione accanto a quello di Sannino, una presentazione immeritata ma che apprezzo oltremodo, la stretta di mano di un tifoso dai capelli bianchi, che mi riconosce e mi dice "Brava signora!".
Tutto questo è impagabile.
Ancora una volta mi soffermo a pensare e mi rendo conto che in ogni passo fatto in questo mondo, ho avuto accanto un angelo custode che ha sollevato ogni mio passo, che mi ha sorretta in ogni periglioso percorso.
Ancora una volta devo ringraziare chi ha creduto in me, chi mi ha dato una opportunità. Perchè queste sensazioni valgono molto di più di alcune certezze alle quali non diamo più peso.
Grazie Filippo!
Poi il Varese ha pareggiato, giocando una partita e dominandola nel conto delle azioni. Qualcosa mi fa pensare che questa squadra lassù possa infastidire altri blasoni. Personalmente ritengo che il risultato sia stato influenzato grandemente da una conduzione arbitrale non all'altezza (perchè dire in malafede è sempre opinabile), oltretutto sotto gli occhi, ricoperti di insulti, proprio del designatore arbitrale.
E anche questo è il calcio.
E si è conclusa con una pizza in compagnia la mia folle serata varesina, la settimana calcistica e l'emozione di poter fare quello che più mi piace, senza aver paura di dover dimostrare sempre e per forza che per stare in questo mondo ci vogliono "altri" attributi.