domenica 19 aprile 2015

Il vuoto...nell'anima

Quell'ombra che si stagliava nella luce. Una figura alta, con un cappuccio famigliare e un grande manto nero a ricoprire quattro ossa. Tra le mani un lungo bastone, terminante con la sfavillante lama pronta a toglierci dalla vita mortale. Un brivido, che dura lo spazio di un secondo. Il buio. E poi il vuoto. Il vuoto nell'anima di chi rimane, il vuoto nel cuore. I pensieri che cercano l'ultimo respiro, l'ultimo fiato colorato da suono. Una parola, un sussurro. Ma quando quel vuoto te lo porta la vita, quando l'anima si contorce su se stessa, quando il dolore, forte, ti colpisce come un pugnale che fa gocciolare, di lenta e sanguinosa agonia il tuo cuore, capisci la fortuna di chi ha incontrato sulla sua strada quell'ombra, che almeno, una volta per tutte, non ha lasciato la speranza.  Foriera di continuo dolore, perchè mai si rassegna.

mercoledì 1 aprile 2015

Imbrigliati e capovolti. Tra terra e cielo.

La scelta editoriale di uscire con la prima pagina sottosopra. Un atto coraggioso, che sicuramente farà discutere. Scelta accompagnata da frasi che toccano l'anima. Almeno quella di chi riesce a leggere oltre le parole. Non voglio commentare null'altro, solo prendere spunto per riflettere. Guardare le cose da una prospettiva diversa. Spesso difficile, perchè conformati dall'omologazione in cui ci si trova immersi, a volte impossibile senza creare il vuoto attorno a sè. Di tanto in tanto uscire dagli schemi, almeno, provoca reazioni. Positive o negative, non importa: entrambe hanno con sè un'energia creativa dirompente, basta saperla cogliere. Guardare il mondo dal basso, soffermarsi su cose che diamo per scontate e che se capovolgiamo il punto d'osservazione diventano immense, potenti, dotate di importanza smisurata. Quanto coraggio ci vuole a cambiare prospettiva? Quanto coraggio ci vuole a mettere in dubbio ogni certezza? 
Questa domanda, retorica per molti, la faccio ogni volta che apro gli occhi. Forse perchè di certezze nella vita ne ho sempre meno. Svaniscono sogni, progetti, svanisce la possibilità di scegliere. Mi aggrappo con forza agli affetti, mi aggrappo con forza alla consapevolezza che ho di parte di me, cercando di sviluppare un'autocoscienza completa e obiettiva, che magari riesca a farmi aprire gli occhi sul mio mondo. Quello stesso mondo che malgrado i miei sforzi, talvolta mi travolge con impeto distruttivo. Perchè so come dovrebbe essere trattato, ma non riesco a trovare le armi per combatterne la cattiveria. Subisco troppo spesso l'accumulo emotivo che mi viene trasmesso, non so per quale motivo, dalle persone che ho intorno. Fino a scoppiare, Ma non esplodo, implodo e tutto mi sembra così insopportabile. E allora ecco che basta trovare uno spunto diverso, un nuovo punto di vista, che mi indichi la strada persa. Proprio su quella terra, e non in cielo, sono state sparse le briciole di pane che indicano la via. La terra, sulla quale i miei piedi sono ben fissati e pronti ancora a correre. Devo solo trovare ossigeno. Il cielo, meta ambita da raggiungere. La terra il punto di partenza.